Il tempio di luce
Giovanna Mangone
In un piccolo paese della Grecia circondato dall’immensità del mare viveva con il padre un grazioso bambino dei capelli ricci e neri di nome Noel, dal carattere
irrequieto ed estroverso. Noel adorava molto studiare, giocare e divertirsi. Il padre era un uomo mite e gentile dai modi cortesi che lavorava nei campi agricoli dalla mattina alla sera. Noel aveva un sogno: quello di diventare un famoso marinaio e avventurarsi tra i colori incantati del mare.
Un bel giorno d’estate di inizio agosto, mentre si incamminava come ogni giorno lungo la solitaria spiaggia che tratteggiava il piccolo paese, Noel vide scorgere da lontano tra i granelli fini di sabbia dorata una splendida conchiglia a forma di stella, fatta di oro zecchino, che luccicava come il sole. Noel, meravigliato dalla bellezza e dalla forma di quella conchiglia, la raccolse, la prese tra le mani, la guardò con attenzione e poi l’accostò all’orecchio per udire il canto del mare e disse: “Chissà da dove proviene questa splendida conchiglia stellare? E come mai il mare l’ha portata fin qui”. Noel cominciava a porsi dentro di sé mille domande, ma non riuscì a trovare una risposta plausibile. Dopo una lunga riflessione decise quindi con risolutezza di portarla via con sé e di custodirla come se fosse un
prezioso tesoro. Noel non sapeva che quella famigerata conchiglia stellare di oro zecchino apparteneva ad un incantevole sirena che appariva tra le spume del mare soltanto la magica notte delle stelle cadenti. Noel andò subito a casa, portando con se la conchiglia di oro zecchino e la poggiò sul tavolo della sua scrivania insieme ai libri di scuola, e lì rimase giacente per tutta la notte.
La mattina seguente Noel, preso dell’euforia, si avviò di nuovo lungo la spiaggia con la speranza di poter trovare altre conchiglie stellari. Ma di colpo, dietro il litorale dove ormeggiavano silenti piccole barche di legno, vide un bellissimo ponte costruito tutto di sabbia che all’apparire sembrava un monumento d’arte antica. Al centro di questo arabesco ponte di sabbia risiedeva una porta fatta di blocchi di pietra d’argilla. Noel perplesso disse: “Cosa mai ci sarà dietro questa porta? Voglio subito scoprirlo…”. Con temerarietà Noel aprì lentamente la porta di pietra d’argilla e si sporcò subito le mani perché l’argilla era ancora fresca e a un tratto, con occhi spalancati, vide un maestoso tempio circondato da un recinto di pietra verde sagomata a rombo. Il tempio era formato da ventiquattro colonne altissime come le torri dei castelli ed erano tutte fatte di lastre di vetro trasparenti che riflettevano di luce pura. All’interno dell’aria sacra emergeva un
meraviglioso diadema costituito da una sottile lamina d’oro finemente decorata da due preziose conchiglie stellare di oro zecchino. Noel, esterrefatto da quel miraggio, disse: “Com’è possibile che un tempio così bello, elegante ed imponente si trovi qui su questa spiaggia appartata? È come mai non mi sono accorto prima della sua esistenza?”. In verità Noel non sapeva più cosa pensare, tutto era avvolto da un arcaico mistero.
Venne la sera e Noel si preparò per uscire in paese e decise così di portare con sé la conchiglia stellare. Ad un tratto pensò di avviarsi di nuovo lungo la
solitaria spiaggia per dirigersi verso la porta del ponte di sabbia che portava al tempio. Quella sera il cielo era nitido, un lieve venticello caldo sfiorava le onde del
mare, che si increspava formando piccoli tratti spumeggianti e la luna così bella ed altera, rifletteva la sua luce tra i cristalli d’acqua. Era proprio un paradiso di luci e colori. Di colpo, come per incanto, tra le onde spumeggianti del mare apparve un’iridescente creatura dai lunghi capelli blu e dagli occhi azzurro cielo che infondeva con il suo dolce canto una melodiosa musica dal suono sublime che si propagò per tutto il litorale. Era una sirena bella come una stella. Noel rimase affascinato dalla bellezza della sirena e balbettando disse: “Non posso credere ai miei occhi, voi siete una vera sirena del mare? Cosa ci fate da queste parti?”. La statuaria sirena uscì dalle acque del mare, si avvicinò sulla riva dove aspettava immobile Noel e con voce modulante disse: “Benvenuto nel regno del mare, mi chiamo Luce, sono la sirena del mare protettrice dei templi, tu sei Noel e abiti su in paese?”. Noel allibito disse: “Come fai a conoscermi?”. La magica sirena Luce rispose: “Noi sirene abitanti del mare possiamo leggere nei pensieri degli esseri umani e questo immenso mare ti appartiene da sempre, perché tu hai un grande sogno da realizzare: quello di diventare un famoso marinaio”. “E’ vero” disse Noel. “Io da grande voglio navigare, adoro il mare e metterò tutta la mia buona volontà, la mia forte passione per diventare un giorno un bravo marinaio”
La bella sirena lo guardò intensamente negli occhi con dolcezza e poi esclamò: “Questa è la notte delle stelle cadenti, tra poco assisterai ad un bellissimo spettacolo che illuminerà tutto il cielo e tu esprimerai un desiderio; in questa notte magica tutti i desideri si avvereranno e l’infinito spazio celeste si riempirà di piccole gocce colorate che, attraversando l’atmosfera, tracceranno nel cielo una lunga scia luminosa. Ma adesso Noel vieni con me, ti porterò nel mio tempio; lì assisteremo a questo evento”. Noel, felice, seguì la sirena, insieme percorsero il magico ponte di sabbia e attraversarono la porta di pietra d’argilla.
Arrivati alla meta, la sirena Luce fece un piccolo e leggero movimento con le mani, aprì la porta delicatamente come un soffio e fece entrare il bambino nel maestoso tempio, la dimora della sirena del mare, dicendo: “Noel, tu ci sei stato pochi giorni fa, ma non sai che qui è tutto magico e questa notte succederà qualcosa di veramente speciale”. “Cosa succederà di cosi speciale?” chiese Noel. “Ascolta bene” rispose la sirena. “Quando dal cielo pioveranno tantissime stelle, il mio tempio magicamente si accenderà di luci multicolori che varieranno di intensità e vedrai una suggestiva sinfonia di colori simili ad un arcobaleno; in quel momento tu esprimerai un desiderio che ti sta veramente a cuore e pronuncerai queste parole: Stella, mia bella stella desidero che… e poi continua tu”. Noel aveva già il suo desiderio nel cuore e aspettò con pazienza la pioggia di stelle cadenti!
La bella sirena Luce andò a prendere il suo prezioso diadema di lamina d’oro custodito su un grande tavolo di bronzo all’interno del magico tempio, ma vide qualcosa di molto strano: le conchiglie stellari che decoravano il diadema erano solamente due… dov’era finita la terza? La bella sirena luce guardò Noel con espressione affermativa e, rivolgendosi verso di lui, gli disse: “Noel, tu ha un qualcosa di molto prezioso che appartiene da secoli a me e a questo tempio: e la conchiglia stellare di oro zecchino che hai trovato su questa spiaggia; ora me la devi consegnare perché la dovrò incastonare nel mio diadema che tra poco indosserò tra i miei capelli”. Noel non fiatò, tirò fuori la conchiglia e la consegnò alla sirena. Lei prese il prezioso diadema, incastonò la terza conchiglia stellare e indossò la corona fra i suoi lunghi capelli profumati di mare. Ora tutto era pronto per assistere alla magica notte di stelle cadenti. Venne l’atteso momento e Noel alzò gli occhi verso il cielo infinito; sbalordito, vide uno spettacolo magico: milioni e milioni di stelle cadenti illuminavano il firmamento e di colpo il tempio di luce si accese di infiniti colori variopinti. Era uno spettacolo straordinario e Noel ebbe l’impressione di restare sospeso in uno spazio immenso dove tutto era possibile anche volare.
La bella sirena luce disse: “Guarda, Noel, quello che vedi lassù questa notte sono gocce di lacrime di bambini che non possono realizzare i loro desideri perché da grandi non hanno saputo lottare e combattere per i loro sogni, mentre tu Noel sei un bambino che da grande lotterai con tenacia e caparbietà per realizzare ciò che il tuo cuore desidera ardentemente… ricordati: sono i sogni che muovono il mondo”. Noel apprezzò molto le parole della bella sirena Luce e disse contento: “Questa è stata la notte più bella di tutta la mia vita, non la dimenticherò mai”. La sirena Luce esclamò: “E’ arrivato il momento di andare, il mare mi aspetta, mio piccolo Noel; dobbiamo salutarci, ma prima ti riconsegnerò la mia conchiglia stellare, d’ora in poi sarà sempre tua, la porterai con te nei tuoi intraprendenti viaggi e rappresenterà per te la stella del tempio”. Dopo queste parole, improvvisamente la meravigliosa sirena Luce sparì tra le onde spumeggianti del mare e sia il tempio che il ponte di sabbia si dissolsero come fumo, fra l’odore della salsedine.
Noel ritornò al paese dove il padre lo aspettava in casa. Al rientro, raccontò tutta la sua storia al padre, che lo ascoltò con premura e poi disse: “Noel, spero che questa magica avventura ti possa aver insegnato qualcosa, in particolare la realizzazione dei propri desideri e dei propri sogni; ma per fare questo bisogna prima prepararsi e studiare tanto, solo così potrai vedere realizzati i tuoi desideri. Ora figlio mio andiamo a dormire, è tardissimo”.
Noel si avviò nella sua cameretta e, preso dalla stanchezza, cadde in sonno profondo. La mattina dopo Noel, felice, si alzò dal letto con trepidazione, prese
in mano la conchiglia stellare che gli aveva regalato la bella sirena Luce e disse: “Diventerò un bravissimo marinaio, navigherò per gli oceani del mondo ed
entrò nella storia del mare”. Fu così che Noel, diventato ormai grande, realizzò con amore e passione il suo più grande sogno, senza mai arrendersi.
Che fine fece la sirena del tempio? Il marinaio Noel non la incontrò mai più, ma bambini dovete sapere che non si dimenticò mai di quella stupenda sirena dai lunghi capelli blu e dal suo magico tempio che gli regalò da bambino tantissime emozioni, tanto che durante uno dei suoi viaggi in mare Noel scrisse un fantastico racconto dedicato alla sirena Luce e al suo tempio dal titolo: Il tempio di luce.
Che bel racconto. Complimenti davvero. lo leggerò ai miei bambini