La signora Befana
Paolo Di Censi
Si narra di un tempo in cui sola e lontana
Viveva una certa: Carmela Befana,
Vecchietta e ormai curva Col naso allungato
Era ghiotta di zucchero e di cioccolato.
Tanto era grande la sua voglia di dolce
Che aveva imparato mille e una ricette
Zucchero, spezie ed agrumi canditi
Ormai eran gli unici suoi grandi amici.
I giorni dell’anno da settembre a gennaio
Li passava in cucina tra fornelli e mortaio
Pestava nocciole e mandorle insieme
Aggiungeva del miele, zucchero a neve
Afferrava di fretta tortiere e padelle
Sciroppava la frutta per le sue caramelle,
Arance candite o gelatine al lampone,
Ormai c’eran dolci in cucina e in balcone,
In bagno la vasca ed il lavandino
Eran pieni, stracolmi del suo amato budino
Nelle calze appese tra sciarpe e cappotti
Aveva stipato cioccolato e biscotti
E presa di corsa dal suo gran da fare
Aveva scordato persino il Natale…
Guardò l’orologio e poi il calendario
“Per tutti i bignè, siamo già a gennaio!”
Guardandosi intorno si accorse che ovunque
Aveva ammassato qualcosa di dolce.
Da un angolo buio vicino al camino
Spuntò tutto a un tratto un bianco topino
“Signora Carmela, mi scusi se posso,
Ma vuole mangiarseli tutti lei adesso?
Carmela pensandoci un attimo disse
– E beh, a te che importa, anche se fosse?
– Nulla, signora ma ieri in giardino,
– Ho visto che il bimbo del nostro vicino
– Non ha neanche un dolce, nemmeno un candito,
– Quindi pensavo che per questa volta
– Potrebbe lasciargliene una piccola scorta -.
Carmela non era proprio convinta
Poi vide l’armadio con dentro la calza
E si ricordò che quando era bambina
Il 6 di gennaio la nonna Ubaldina
Era solita darle di stoffa un calzino
Con dentro una noce e un cioccolatino.
Pensando alla nonna e a quel bel ricordo
Si aggiustò gli occhiali e disse “Concordo!”
Allora raccolse ogni dolce e biscotto
Li mise in un unico e grandissimo sacco,
Si coprì le spalle con lo scialle di lana
E col suo grembiule sopra la sottana
Prese la scopa che stava in disparte
E disse a gran voce “Pronti? Si parte!”
La scopa d’un tratto si alzò su nel cielo
Lasciando una scia di zucchero a velo…
Ogni anno Carmela cucina dolcetti
E vola a gennaio sopra case e palazzi
Ad ogni bambino che sia discolo o meno
Regala un ricordo che profuma di buono
Da quel giorno ogni bimbo prepara un calzino
Da appendere vuoto lì sopra al camino
E aspetta che arrivi quell’anziana signora
Che sfreccia nel cielo guidando una scopa
Che lascia carbone e cioccolatini
Perché in fondo è la nonna di tutti i bambini
Così in quella notte di freddo e di luna va
Carmela ritorna di nuovo bambina
E con il ricordo di quella sera lontana
Diventa per tutti la Signora Befana.
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