Leggiamo insieme: La storia di Corrado che si succhia il dito di Friedrich Karl Waechter

La mamma uscendo dice a Corrado:
“Ritorno presto. Adesso io vado,
però prima da bravo prometti
che il dito in poca più non ti metti.
Succhiare il pollice è un brutto vizio
e se stavolta non hai giudizio
ti mando il sarto col forbicione
che te lo taglia per punizione”.

Ma la mamma se n’è appena andata
che già Corrado fa l’adunata:
e tutti i suoi amici con un segnale
in frotta chiama su per le scale.
Vanno di corsa nel salottino
lindo e fiorito come un giardino
e si mettono tutti sdraiati
succhiando il dito come affamati.

Mentre si sentono in paradiso
si apre la porta all’improvviso
ed entra il sarto pronto a tagliare
pollice, mignolo ed anulare.
Scatta allora la controffensiva
e lui scivola sopra un’oliva.
Dopo un gran volo c’è la fermata
e il sarto fa una bella frittata
proprio sul bordo di un grosso comò
restando svenuto per un bel po’.

Non appena per terra è piombato
in un attimo è bello spogliato.
Forbici e brache han preso i marmocchi
ed il meschino, riaprendo gli occhi,
sente un arietta sull’ombelico…
Perbacco! È nudo come un lombrico.

La mamma torna e quasi ha un infarto:
com’è conciato il povero sarto?
Senza mutande, sono in giacchetta,
sembra una gracile cavalletta.

Illustrazione di Roberta Angeletti, tratta da BibliotecaTre – Antologia Italiana – Lattes Editori

Note su: La storia di Corrado che si succhia il dito di Friedrich Karl Waechter

Questa filastrocca “fa il verso” all’altra celebre di Heinrich Hoffman dal titolo: La storia del bambino che si succhia i pollici. Per leggere la filastrocca di Hoffman, clicca qui.

Ma mentre quella di Hoffman è una classica filastrocca di fine ottocento che vuole insegnare ai bambini i comportamenti corretti da tenere, spesso anche con immagini spaventose e con finali terribili, qui Waechter prende in giro il sarto malefico e gli fa fare una gran brutta fine.

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