Primavera in città
Questa poesia ce la manda Maria Melide (27 maggio 2001).
Un salice assonnato
allunga i rami nuovi esili e chiari,
mossi dalla leggera brezza mattutina,
fino all’asfalto e all’erba umida e fresca.
Nella periferia della città,
rumorosa, inquinata e indifferente,
chiassose le rondini
ai nidi rotti
silenziosi e vuoti,
di nuovo son tornate
e volan basse e svelte
sfiorando il salice piangente,
che SERENO appare sorridente
al sole della nuova primavera.