Storia di Biancolina
Jolanda Colombini Monti - Illustrazioni di Mariapia (Maria Pia Franzoni Tomba) - Editrice Piccoli - Milano- (1950 circa)
Se vi piace questa filastrocca, dovete ringraziare Stefano che ci ha inviato le immagini e il testo (18 Maggio 2025).
Leggiamo insieme: Storia di Biancolina di Jolanda Colombini Monti “Illustrazioni di Mariapia (Maria Pia Franzoni Tomba) “Editrice Piccoli “Milano
La capretta Biancolina
tutto il giorno sospirava
e alla chioccia confidava
i segreti del suo cuor.
“Non mi va di star legata
come il cane alla catena!
Voglio, libera e serena,
scorrazzare in mezzo ai fior!”.
E la chioccia rispondeva:
“Caprettina bella e bianca,
non crucciarti se ti manca
la sognata libertà…
Fuori sì, c’è il mondo vasto,
ma pericoli di troppo!
A ogni passo c’è un intoppo..
Cento e più difficoltà!”.
Il padrone nell’udire
Biancolina ciò che dice,
per volerla far felice
va a legarla via di là.
Ma pur fuori la capretta
guarda ai boschi verdi e belli!
“Cip… cip…” dicono gli uccelli,
“Biancolina scapperà!”.
Scapperà? Con quel timore
il padrone l’ha portata
dentro in casa e l’ha serrata
sola sola in un local!
“Perchè, dimmi, vuoi scappare
caprettina bianca e bella?
Qui tu sei la reginella!
Qui nessuno ti vuol mal!”.
Ma vedendo la finestra
spalancata, una mattina,
l’irrequieta Biancolina
con un salto via fuggì!
Ebbra, libera, felice,
sotto il sole, in quattro salti,
la capretta è ai boschi alti
come il sogno d’ogni di.
Lo scoiattolo, i leprotti,
le si stringono d’attorno.
Biancolina tutto il giorno
vive in estasi lassù.
“D’onde vieni? Dove vai,
bella e bianca caprettina?”.
“Il tuo nome?”. “Biancolina!
Son scappata da laggiù!”.
Per il bosco, per i prati
salta, corre, balza, gira.
Chi l’incontra, muto ammira
il suo niveo color!
“Prima, mai da queste parti
s’era vista una Regina!
Oh, leggiadra Biancolina
prego, accetta questi fior!”.
È il cerbiatto che le parla
con rispetto e ammirazione.
Biancolina in confusione,
per modestia zitta sta.
Poi si lascia incoronare
proprio come una regina
da una bella ghirlandina
che sul collo porterà.
“Cielo, spazio, verde, fiori,
tutto il mondo sento mio!
Ben ragione avevo io
di voler la libertà!”.
Ferma al bordo d’un’altura
vede ancor la sua casina:
“Oh, mio Dio, com’è piccina
contemplata da quassù!”.
Ecco: già le prime stelle
spuntan tremule nel cielo.
Della notte scende il velo.
“Biancolina che fai tu?”.
“Noi abbiamo una casetta,
ma per te, troppo piccina..
Dove dormi caprettina?
Sola sola resti qui?
Sai di notte il bosco è nero,
la montagna scura scura…
Non ti prende la paura?”.
Lei non dice no né sì!
Con fierezza allora prega:
“Buona notte. Andate pure.
Le mie corna sono dure!
Ben difendermi saprò!”.
Biancolina adesso è sola…
sola in mezzo al buio cupo…
Verso l’una arriva il lupo
che a vederla, esclama: “Toh!
Toh! che splendido boccone!
Chi l’avrebbe immaginato?”.
E le labbra s’è leccato
pregustandone il sapor!
Sulle zampe tremolanti
Biancolina s’è rizzata
e poi zam! una cornata
gli ha sferrato con furor!
“Morirò non senza prima
aver molto combattuto!”
grida lei, ma ha già perduto…
poverina! Che pietà!
Caprettina bianca e bella
solo i fiori son rimasti!
Troppo caro, ahimé pagasti
quel tuo giorno in libertà!
Altri libretti di Jolanda Colombini Monti nella stessa collana “Arcobaleno” della Casa Editrice Piccoli di Milano:
- Storia di Biancolina
- La Fatina dei fiori
- Fiocchetti di neve
- Guerra agli insetti
- Il buon Pettirosso
- Gattino vanitoso
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