Le più famose Poesie studiate a Scuola
Ecco le Poesie studiate a Scuola: quelle che nessun scolaro dimentica più!
Vi sono alcuni autori e alcune poesie, sonetti, rime che si studiano a Scuola da tempo immemore e che nessun alunno può dimenticare…
Magari si scorda qualche verso, qualche rima… e farebbe piacere farseli tornare alla mente, anche solo per ritornare per qualche istante agli anni passati sui banchi di scuola.
E proprio per questo motivo vi proponiamo qui le migliori Poesie studiate a Scuola: le avrete comodamente sotto mano per rileggerle e assaporarle di nuovo.
Dove occorre, le poesie sono accompagnate da una parafrasi o da un breve commento utile alla comprensione del testo e alla sua contestualizzazione.
Se la vostra memoria di studenti vi segnala che nel nostro elenco delle Poesia studiate a Scuola ne manca qualcuna particolarmente significativa, segnalatecelo inviando una mail alla Redazione e la aggiungeremo volentieri alle nostre pagine mettendole a disposizione di tutti 🙂
Ecco le Poesie studiate a Scuola disponibili
- Adelchi – Coro dell’Atto quarto (Morte di Eremengarda) di Alessandro Manzoni
- Adelchi – Coro dell’atto terzo di Alessandro Manzoni
- All’Automobile da corsa di Filippo Tommaso Marinetti
- Alla Luna di Giacomo Leopardi
- A Silvia di Giacomo Leopardi
- A Zacinto di Ugo Foscolo
- Alla sera di Ugo Foscolo
- Alle fronde dei salici di Salvatore Quasimodo
- Canto notturno di un pastore errante dell’Asia di Giacomo Leopardi
- Che dice la pioggerellina di Marzo? di Angiolo Silvio Novaro
- Chiare fresche e dolci acque di Francesco Petrarca
- Davanti San Guido di Giosuè Carducci
- Dei sepolcri (I sepolcri) di Ugo Foscolo
- 10 agosto di Giovanni Pascoli
- Ed è subito sera di Salvatore Quasimodo
- Ho sceso milioni di scale di Eugenio Montale
- I limoni di Eugenio Montale
- I pastori di Gabriele D’Annunzio
- Il bove di Giosuè Carducci
- Il Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi
- Il cinque maggio di Alessandro Manzoni
- Il giuramento di Pontida di Giovanni Berchet
- Il passero solitario di Giacomo Leopardi
- Il sabato del villaggio di Giacomo Leopardi
- Il trionfo di Bacco e Arianna di Lorenzo il Magnifico (Lorenzo de’ Medici)
- In Carnia di Giosué Carducci
- In morte del fratello Giovanni di Ugo Foscolo
- Italia mia, benché ‘l parlar sia indarno di Francesco Petrarca
- Jaufré Rudel di Giosuè Carducci
- L’infinito di Giacomo Leopardi
- La capra di Umberto Saba
- La cavalla storna di Giovanni Pascoli
- La ginestra, o fiore del deserto di Giacomo Leopardi
- La madre di Giuseppe Ungaretti
- La mia sera di Giovanni Pascoli
- La pioggia nel pineto di Gabriele D’Annunzio
- La quiete dopo la tempesta di Giacomo Leopardi
- La sera del dì di festa di Giacomo Leopardi
- La tomba del Busento di Giosuè Carducci
- La vita solitaria di Giacomo Leopardi
- Le golose di Guido Gozzano
- Levommi il mio penser in parte ov’era di Francesco Petrarca
- Marzo 1821 di Alessandro Manzoni
- Mia madre di Edmondo De Amicis
- Meriggiare pallido e assorto di Eugenio Montale
- O falce di luna calante di Gabriele D’Annunzio
- Pianto antico di Giosuè Carducci
- Primavera classica di Giosuè Carducci
- Rio Bo di Aldo Palazzeschi
- Romagna di Giovanni Pascoli
- S’i’ fosse foco di Cecco Angiolieri
- San Martino di Giosuè Carducci
- San Martino del Carso di Giuseppe Ungaretti
- Sant’Ambrogio di Giuseppe Giusti
- Se questo è un uomo di Primo Levi
- Sereno di Giuseppe Ungaretti
- Sogno d’Estate di Giosuè Carducci
- Soldati di Giuseppe Ungaretti
- Specchio di Salvatore Quasimodo
- Spesso il male di vivere ho incontrato di Eugenio Montale
- Tanto gentile e tanto onesta pare di Dante Alighieri
- Uomo del mio tempo di Salvatore Quasimodo
- Vele sull’Adriatico di Gabriele D’Annunzio
- Venezia di Diego Valeri
- Vento a Tindari di Salvatore Quasimodo
- Voi che per li occhi mi passaste ’l core di Guido Cavalcanti
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Manca la poesia di de amicis “a mia madre”
Grazie Gil per la segnalazione. L’abbiamo aggiunta in elenco con il titolo: Mia madre.
Manca anche: “ Sant’Ambrogio “ di Giuseppe Giusti e “ L’infinito” di Leopardi
Grazie Dinosauro35 per averci scritto. L’Infinito di Leopardi era già in elenco. Invece Sant’Ambrogio di Giuseppe Giusti effettivamente mancava e abbiamo provveduto ad aggiungerla! Grazie per la segnalazione!
Io ricordo il titolo della Poesia di AdaNegri che la maestra ci detto’ perche’ non c’era nel libro : “A UN NEMICO” vorrei tanto ritrovare tutto il testo che ho nel tempo smarrito. Complimenti per questo grande esercizio di memoria.
Manca una delle più belle poesie.
Sogno d’estate di Giosuè Carducci.
Imparata in 1° media, non facile da memorizzare, ma bellissima…
É molto bella anche IL BACIO di Alda Merini
Aggiungo: Venezia di Valeri- la mia sera di Pascoli – giuramento di Pontida di Berchet- la tomba nel Busento di Carducci – la morte di Ermengarda di Manzoni e infine le intramontabili studiate da tutti noi “antichi scolari” La pioggerellina di marzo di Novaro e Rio Bo di Palazzesci
Grazie per i suoi suggerimenti! Li abbiamo accolti tutti! 🙂
Manca questa poesia di cui non ricorso ne il titolo ne l’autore ma solo qualche verso: non conosco altro giorno più ricco di speranza. Quanti bimbi giulivi o scuola in te raduni fatti più adulti e bruni dal sol dei mesi estivi. Li riconosco tutti dalla voce dal cuore i promettenti frutti mi ricordano il fiore, solo qualcuno manca per altra strada è andato ma il bene ti ha portato piccola scuola bianca
Ma è la poesia: Ritorno di Renzo Pezzani! La trova qui: https://www.filastrocche.it/contenuti/ritorno/
Segnalo una bellissima poesia del poeta Irpino Franco Arminio dal titolo ” E poi arriva uno sguardo”:
E poi arriva uno sguardo,
un urlo in cui il mondo
si scuce, ti guarda da dentro
e non ti riconosce. Allora senti
che non c’è accordo con nessuno.
Dunque: esci per incontrare un albero,
innamorati del mondo,
ma non farne una storia,
un vanto. E sappi che la miseria
ti salva. E sappi che sei salvo
quando si svela la tua pochezza.
Pensa alla fortuna di non essere capito,
pensa che c’è un punto in cui tutto si rompe.
Non evitarlo mai quel punto,
da lì puoi uscire dalla prigione
in cui ti mette ogni volere,
la prigione del benessere
o del dispiacere.
Franco Arminio ( da “Cedi la strada agli alberi”)